(red. 22/01) «Dopo la fusione di Fca con Peugeot, in cui lo Stato francese avrà influenza decisiva nel consiglio d’amministrazione, la società che fa riferimento alla famiglia Elkann-Agnelli torna alla carica con una trattativa per vendere Iveco ai cinesi. Si tratterebbe – spiega l’eurodeputato bresciano Danilo Oscar Lancini (Lega) intervenendo sul tema dell’annunciata cessione di Iveco da parte di CNH Industrial al gruppo automobilistico cinese FAW Jiefang – di un autentico salto nel buio per una realtà che solo a Brescia conta 1800 fra operai ed impiegati, una realtà produttiva di eccellenza per veicoli commerciali e autobus che recentemente ha saputo investire anche nella mobilità del futuro. Ad oggi la prospettata vendita al gruppo FAW non fornisce alcuna certezza su temi decisivi come la produzione e l’occupazione: dietro l’angolo vediamo ancora una volta lo spettro di delocalizzazioni e di impoverimento dell’intero indotto».
«Come nel caso del recente Accordo globale sugli investimenti fra Unione europea e Cina – dice ancora Lancini, – si lascia totale libertà di manovra a fronte di vaghe promesse. Non dobbiamo accettare una situazione ormai generalizzata in cui realtà economiche cinesi, dopo la crisi del Covid, acquistano marchi e know-how in Europa grazie a una solidità economica costruita sulla concorrenza sleale, i diritti umani calpestati ed il mancato rispetto delle più elementari norme ambientali e del lavoro».
«La vicenda Iveco – conclude Lancini – ad oggi è l’ennesimo schiaffo alla produzione italiana, con un grave colpo alla filiera del settore ed in prospettiva anche all’occupazione: un serio campanello d’allarme per la politica e il mondo economico».